L'Etna è un complesso vulcanico siciliano originatosi nel Quaternario e rappresenta il vulcano attivo più alto ed esteso d'Europa. Con le diverse eruzioni ad esso connesse ha modificato incessantemente il paesaggio, minacciando spesso le diverse comunità umane che nei millenni si sono insediate intorno ad esso.
La sua superficie è caratterizzata da una ricca varietà di ambienti che alterna paesaggi urbani, folti boschi che conservano diverse specie botaniche endemiche ad aree desolate ricoperte da roccia vulcanica e periodicamente soggette ad innevamento alle maggiori quote.
Il 21 giugno 2013 la XXXVII Sessione del Comitato UNESCO, riunitasi a Phnom Penh, ha insignito il Monte Etna del titolo di Patrimonio dell'Umanità.
Geografia
L'Etna sorge a ovest della costa orientale della Sicilia, entro il territorio della Provincia di Catania ed è attraversato dal 15° meridiano est, che da esso prende il nome.
Trattandosi di un vulcano a scudo con affiancato uno strato vulcano, la sua altezza varia nel tempo a causa delle sue erosioni che ne determinano l'innalzamento o l'abbassamento. Così nel 2012 raggiungeva i 3.340 m. s.l.m., nel 2010 3.350 m., 3.274 m. nel 1900, 3,326 m. nel 1942.
Esso occupa una superficie di 1570 km, il suo diametro è di circa 45 chilometri e il suo perimetro di base e di circa 180 km. Le sue dimensioni lo pongono tra i maggiori al mondo e, dal punto di vista prettamente geologico, il più alto del continenti europeo.
Il nome Etna potrebbe risalire alla pronuncia del greco antico itacista del toponimo Aitna, nome che fu anche attribuito alla città di Katane e Inessa, che deriva dalla parola del greco classico - sebbene vi è chi rigetta l'origine dal greco o dalla parola fenicia attuna.
L'Etna era conosciuto nell'età romana come AETNA.
Come tutti i vulcani l'Etna si è formato nel corso dei millenni con un processo di costruzione e distruzione iniziato intorno a 600.000 anni fa, nel Quaternario. Al suo posto si ritiene vi fosse un ampio golfo nel punto di contatto tra la zolla euro-asiatica a nord e la zolla Africana a sud, corrispondente alla catena dei onti Peloritani a settentrione e all'altopiano Ibleo a meridione. Fu proprio il colossale attrito tra le due zolle a dare origine alle prime eruzioni sottomarine di lava basaltica fluidissima con la nascita dei primi coni vulcani, alcentro golfo primordiale detto pre-etneo.
Nel corso del tempo si sono avute fasi di stanca e fasi di attività eruttiva, con un collasso del Mongibello intorno a ottomila anni fa; le lave sono ritornate ad essere di tipo fluido basaltico e si sono formati altri coni di cui alcuni molto recenti. Il vulcano attuale è costituito essenzialmente da 4 crateri sommitali attivi: il cratere centrale o Voragine, il cratere subterminale di Nord-est (formatosi nel 1911), la Bocca Nuova (del 1968) e il cratere subterminale di Sud-est (del 1971).
L'Etna è un vulcano attivo. A differenza dello Stromboli che è in perenne attività e del Vesuvio che alterna periodi di quiescenza a periodi di attività parossistica esso appare sempre sovrastato da un pennecchio di fumo.
L'Eruzione più lunga a memoria storica è quella del luglio 1614. Il fenomeno durò ben dieci anni ed emise oltre un miliardo di metri cubi di lava, coprendo 21 chilometri quadrati di superficie sul versante settentrionale del vulcano.
Nel 1669 avvenne l'eruzione più conosciuta e distruttiva, che raggiunse e superò, dal lato occidentale, la città Catania; ne distrusse la parte esterna fino alle mura, circondando il Castello Ursino e superandolo creò oltre un chilometro di nuova terraferma. L'eruzione durò 122 giorni ed emise un volume di lava di circa 950 milioni di metri cubi.
Nel 1892 un'altra eruzione portò alla formazione, a circa 1800m di quota, del complesso dei Monti Silvestri.
Nel 1928, ai primi di novembre, iniziò l'eruzione più distruttiva del XX secolo. Essa portò, in pochi giorni, alla distruzione della cittadina di Mascali.
L'eruzione del 5 aprile 1971 ebbe inizio a quota 3050 da una voragine dalla quale l'emissione di prodotti piroclastici formò l'attuale cono sub-terminale di Sud-est. Vennero distrutti l'Osservatorio Vulcanologico e la Funivia dell'Etna.
Il 1983 è da ricordare oltre che per la durata dell'eruzione, 131 giorni, con 100 milioni di metri cubi di lava emessi (che distrussero impianti sportivi e nuovamente la funivia dell'Etna), anche per il primo tentativo al mondo di deviazione per mezzo di esplosivo della colata lavica.
Il 14 dicembre del 1991 ebbe inizio la più lunga eruzione del XX secolo (durata 473 giorni), con l'apertura di una frattura eruttiva alla base del cratere di Sud-est, alle quote da 3100m a 2400m s.l.m. in direzione della Valle del Bove.
Il territorio del vulcano è suddiviso in ambienti differenti per morfologia e tipologia. Coltivato fino ai mille metri s.l.m. e fortemente urbanizzato sui versanti est e sud si presenta selvaggio e brullo soprattutto dal lato ovest dove dai mille metri in poi predominano le "sciare", specie nella zona di Bronte. Poco urbanizzato, ma di aspetto più dolce il versante nord con il predominio dei boschi al di sopra di Linguaglossa. Il versante est è dominato dall'aspetto inquietante della Valle del Bove sui margini della quale si inerpicano i fitti boschi.
Al di sopra dei 1000 m, in inverno, è presente la neve che spesso dura fin quasi all'estate. Questa è raggiungibile agevolmente dai versanti sud e nord. Di conseguenza sull'Etna si trovavano anche due stazioni sciistiche la cui particolarità è quella di poter sciare sulla neve potendo osservare il mare. L'Etna è anche meta ininterrotta delle visite di turisti interessati al vulcano e alle sue manifestazione in virtù del fatto che è uno dei pochi vulcani attivi al mondo ad essere a portata di mano di chiunque avendo a supporto ogni tipo di mezzo di comunicazione per raggiungerlo. Sono presente infatti anche guide specializzate e mezzi fuoristrada che in sicurezza portano fino ai crateri sommitali.
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