Era il collegamento più importante tra Roma e
l’entroterra del Lazio orientale: per questo porta il nome del luogo che doveva
raggiungere: Praeneste, oggi Palestrina. La prima
tappa fuori città va fatto oggi a Gallicano per scoprire i resti degli antichi
acquedotti romani che portavano acqua alla capitale, alimentati dal fiume
Aniene e dalle sorgenti dei Monti Simbruini. Qui si possono ammirare anche
alcuni ponti di epoca romana. Una deviazione porta a Zagorolo, ex proprietà
della famiglie Colonna e Rispigliosi. Nel loro palazzo ha sede oggi il bel
Museo del Giocattolo.(www.museogiocattolo.ti).
Da vedere anche la chiesa cinquecentesca dell’Annunziata e la collegiata di San
Lorenzo. La città più interessante dell’itinerario è Palestrina, di origine
preromana e con importanti resti di età medievale.
L’antica Praenestina era famosa per il Santuario della
Fortuna Primigenia, un edificio formato da sei terrazze realizzate sul pendio
del monte Ginestro, in cui si poteva interrogare l’oracolo.
Nel 1500 sulla parte alta del Santuario fu costruito il
grandioso Palazzo dei Colonna, dal 1630 proprietà della famiglia Barberini, che
lo ampliò e modificò fino a farlo diventare come lo conosciamo oggi. Infine,
nel 1953, il Palazzo è diventato la sede del Museo Archeologico Nazionale, che
al suo interno conserva il celebre Mosaico del Nilo,
della fine del II secolo d.C. un’altra tappa da non saltare è la casa-museo del
grande musicista Giovanni Pierluigi da Palestrina (www.fondpalestrina.org), che qui
nacque nel 1925. In corso Pierluigi si trova il Duomo, dedicato al martire
Agapito, dove “il principe della musica” fu organista e maestro di canto.
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