È la più antica e importante via consolare ed è chiamata
anche regina viarum. L’ha fatta costruire Appio Claudio
Cieco nel 312 a.C. per collegare Roma a Capua. La via doveva rappresentare la
potenza dell’Impero ed essere molto solida. Per questo le pietre che la
ricoprivano dovevano essere grandi e unite cosi bene che, si dice, tra loro non
si poteva infilare neanche una lama di coltello.
Sempre Appio Claudio, per fare ombra ai viandanti, fece
piantare numerosi alberi e, ancora oggi, la strada è fiancheggiata da pini
secolari.
Purtroppo Appio diventò cieco prima di vedere la strada
finita. Ma, per controllare che le pietre fossero sistemate bene, si dice che
ci camminasse sopra a piedi nudi.
Alla sua morte, la famiglia gli fece costruire una tomba
monumentale lungo la via, dando inizio a una moda fra i personaggi famosi del
tempo. L’esempio più suggestivo di questi monumenti funerari è il mausoleo di
Cecilia Metella, diventato oggi il simbolo della Via Appia.
Nei successivi 500 anni la strada è stata prolungata fino a Benevento e poi fino a Brindisi. È diventata cosi la via di comunicazione più importante con la Grecia e l’Oriente.
Oggi è conosciuta soprattutto la prima parte (da Porta
San Sebastiano a Santa Maria delle Mole), che dal 1988 è un Parco Regionale di
grande importanza archeologica. (www.parcoappiaantica.org)
Da non dimenticare il tratto ben conservato
dell’Acquedotto Claudio, uno dei più importanti e all’avanguardia della Roma
antica, che era lungo oltre 68km. L’itinerario passa poi per i Colli Albani,
tra colline, vigne e i piccoli laghi della zona dei Castelli Romani. Tra i
paesi più belli ci sono Castel Gandolfo, sul lago Albano, residenza estiva dei
papi dal XVI secolo. Qui si possono visitare il centro storico tardo-medievale
e la chiesa di San Tommaso di Villanova, del 1600, di Gian Lorenzo Bernini. Poi
si continua per Albano Laziale, nata sui resti di una villa di Domiziano. Fra i
suoi tanti tesori: il Museo Archeologico di Villa Ferrajoli e la chiesa di
Santa Maria della Rotonda, con un magnifico campanile del XIII secolo. www.museicivicialbano.it.
A poca distanza da Albano c’è Ariccia, ex proprietà della
famiglia Chigi, una delle più nobili e importanti dello Stato della Chiesa. Era
suo anche il grandioso palazzo su Piazza di Corte, opera di Bernini, oggi
aperto al pubblico insieme al grande parco. Www.palazzochigiariccia.it
Proprio qui Luchino Visconti ha girato numerose scene del film Il Gattopardo (1963). Ultima tappa: Genzano, un panoramico centro storico famoso per il pane fatto in casa, il primo a ottenere il marchio IgP (Indicazione geografica protetta) e per l’Infiorata. Ogni anno, a giugno, migliaia di persone da tutto il mondo arrivano nel borgo per ammirare il tappeto di fiori che ricopre la via che porta al Duomo e che riproduce famose opere d’arte.
Keine Kommentare:
Kommentar veröffentlichen