Samstag, 29. September 2012

Minime storie di grandi uomini


Dante Alighieri

Dante Alighieri è il più grande poeta che sia vissuto; nessun tempo e nessuna nazione ne può vantare un altro pari a lui.

Questo divino poeta nacque in Firenze nel 1265 da nobili famiglia e, ancor fanciullo frequentò la scuola di Brunetto Latini dove imparò meravigliosamente la grammatica, la letteratura, la matematica, la fisica e la teologia.Più tardi perfezionò i suoi studi alle università di Bologna e di Padova non tralasciando, nello stesso tempo, di esercitarsi nel maneggio delle armi, nel cavalcare, nella musica e nel disegno.

Ancora adolescente s’innamorò di una bellissima e virtuosa fanciulla: Beatrice Portinarai. Beatrice mori giovanissima e Dante addoloratissimo dedicò a lei i suoi grandi lavori.Scrisse cosi il suo primo libro „La Vita Nuova“, che è una raccolta di poesie piene di grandisimo e rispettose amore; la rese poi immortale nella sua „Commedia“ che, per la sua altissima concezione, fu chiamata „Divina“.

Ai tempi del Poeta, la città di Firenze era in preda alla lotta fra i politici Guelfo e Ghibellino.
Dante apparteneva al partito ghibellino e per questa ragione, benchè occupasse un’altra carica nella magistratura della città, fu dai guelfi condannato a morte.
La pena gli fu poi commutata in quella dell’esilio perpetuo.
Danta allora si rifugiò a Ravenna, presso la corte di Guido da Polenta che ebbe per lui grande stima e lo trattò coi più alti riguardi.
A Ravenna Dante ideò e condusse a termine il suo grande poema che doveva portarlo alla gloria eterna.
„La Divina Commedia“ è un poema sacro che descrive un viaggio immaginario attraverso l’inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

Più volte, e invano, il Poeta chiese il condono della pena e il permesso di ritornare nella sua cara Firenze.
Dovette perciò pellegrinare, e soffrire moltissimo, in terra straniere. Mori e fu sepolto a Ravenna nel 1321, all’età di 56 anni.

„La Divina Commedia“ è un ricchissimo tesoro di sapienza e di virtù; fra le tante sono degne di essere ricordate le seguenti massime:

„Val meglio povertade con virtute
che gran ricchezza posseder con vizio.“

„...Seggendo in piuma,
in fama non si vien, nè sotto coltre“

„Non è l’onor del mondo altro che un fiato.“

„Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e conoscenza.“

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