Narni era il nome latino che i Romani, dopo la conquista del 299a:C., avevano dato all'insediamento umbro di Nequinum, l'attuale Narni, una cittadina in provincia di Terni arroccata su uno sperone di roccia, dal quale domina la valle del fiume Nera che si stende ai suoi piedi.
Arriviamo in città di mattina. Una leggera foschia sembra voler aggiungere un tocco di misterioso incanto al borgo, sul quale domina l'imponente rocca fatta costruire nel XIV secolo dal cardinale spagnolo Gil Alvarez de Albornoz e che rappresentava all'epoca, oltre che una difesa, anche l'emblema dell'autorità papale sulla città e il suo territorio.
Oggi la maestosa fortezza ospita un parco tematico medievale in cui sono stati ricostruiti, con attenzione filologica, l'accampamento militare, il villaggio trecentesco e il mercato. All'interno della rocca si tovano la sala delle armi, la sala dei costumi e la sala della musica. Nei fine settimana di apertura del parco, si svolgono eventi di vario genere - come spettacoli di sbandieratori, concerti di musica medievale e danze storiche, gare di tiro con l'arco - sempre legati al Medioevo.
Lasciamo l'atmosfera incantata del castello per tornare in paese, dove ci aspetta Roberto Nini per accompagnarci nel nostro breve giro per le vie della città - sulla quale nel frattempo splende il sole - prima di mostrarci qualcosa che promette di essere davvero sorprendente. Narni è un piccolo scrigno in cui sono racchiusi i tesori del suo passato. Durante il nostro tour siamo più volte tentanti di fuggire dalla nostra guida, attratti dagli archi di pietra che sembrano fare da ornamento agli stretti vicoli. Da Piazza Garibaldi, dove ci troviamo, è già possibile di ammirare l'imponente costruzione della Cattedrale di Narni. Il nucleo originario della chiesa dedicata a San Giovenale, primo vescovo di Narni, venne costruito tra l'XI e il XII secolo per poi essere ampliato e trasformato nei secoli successivi. Basta entrare e portarsi all centro della chiesa per ammirare, quasi in un unico colpo d'occhio, l'armonia della costruzione, in particolare la semplicità delle tre navate in stile romanico dell'impianto originario.
Lasciamo la Cattedrale e ci avviamo per Via Garibaldi, la via del passeggio di Narni, che conduce in Piazza dei Priori, dove si trovano il Palazzo del Podestà e il Palazzo dei Priori. Prima di arrivarci, Roberto insiste per farci visitare il Teatro comunale. La costruzione risale alla metà del XIX secolo ed è particolare proprio perché è incorporata nel preesistente contesto medievale. La costruzione risale alla metà del XIX secolo ed è particolare proprio perché è incorporata nel preesistente contesto medievale. Ne risulta , come ci mostra Roberto, una piccola bizzarria architettonica. A chiudere il palco, infatti, non troviamo il classico fondale, ma i muri di un edificio medievale le cui porte immettono direttamente su una via adiacente al teatro. Per ingrandire il palcoscenico venne infatti inglobato nel teatro un intero vicolo.
Ma il tempo stringe e Roberto è impaziente di mostrarci la sua "sorpresa". Proseguiamo dunque la nostra visita della città incamminandoci lungo Via Mazzni, dove si trova la chiesa romanica di Santa Maria Inpensole, eretta nel XII secolo. È ora di avviarci verso la parte settentrionale della città, per ammirare "l'altra Narni". Si, perché oltre alla Narni, diciamo così, di superficie, ne esiste una sotterranea. A questo punto dobbiamo calarci, è proprio il caso di dirlo, in un mondo di fiabia e mistero.
Narni sotterranea
Sembra una storia uscita dalla penna di Clive Staples Lewis, quella che ci racconta Roberto all'ingresso della "sua" Narni. Anche qui, come nelle Cronache di Narnia, ci sono dei ragazzi curiosi in cerca di avventura e anche loro, in qualche modo, hanno aperto una "porta" su un mondo straordinario e affascinante.
Tutto ha iniziato tanti, tanti ani fa. Roberto e i suoi amici avevano circa 10 anni e, come tutti i bambini, amavano giocare nei campi. In quel periodo il loro posto preferito era l'orto di un certo Ernani, il quale naturalmente non era contento di veder giocare quei mocciosetti tra i suoi pomodori e la sua insalata. Così un giorno, per liberarsene, Ernani disse ai bambini di scavare in un certo punto del terreno, a debita distanza dalla sue piante, perché li avrebbero trovato un tesoro. Ernani non lo sapeva, ma proprio là sotto, dove aveva detto di scavare, giaceva davvero un tesoro, di pietra, ma dal valore inestimabile.
Sotto Narni si nascondeva di fatto un'altra città e le scoperte di Roberto e dei suoi amici, che nel frattempo, alla fine degli anni Settanta, avevano fondato il Gruppo speleologico Utec, avevano dell'incredibile: "In un primo momento non ci hanno nemmeno creduto, ci hanno preso per matti". La cavità indicata da Ernani nascondeva i resti di una chiesa del XII secolo con il soffitto decorato da un cielo stellato e affreschi rappresentanti l'Arcangelo Michele, la Vergine Maria, la luna e il sole. Non fu che l'inizio. Narni sotterranea é attraversata da un'infinità di cunicoli in cui si trova di tutto: pozzi etruschi, frantoi, cave di pietra. Negli anni sono stati rinvenuti anche una cisterna romana e una parte dell'antico acquedotto risalente al I secolo d.C. Infine, ecco la scoperta più interessante e inquietante allo stesso tempo.
Al fondo di un lungo corridoio sotterraneo si trova una grande sala a volta che, come si scoprirà, ospitò la stanza degli interrogatori del Tribunale del l'Inquisizione. La scoperta è sensazionale e, dopo molto ricerche, Roberto è riuscito anche a dare un nome al misterioso prigioniero che ha lasciato tracce così evidenti del suo doloroso soggiorno nelle celle della Santa Inquisizione. Si tratta di un certo Giuseppe Andrea Lombardini, caporale delle guardie dell'Inquisizione di Spoleto, incarcerato nel 1759 con l'accusa di avere aiutato a far fuggire un prigioniero. Starremmo ad ascoltare i racconti di Roberto per ore, ma è tempo di tornare in superficie e di partire per Orvieto.