Enrico Caruso (napoli, 25 febbraio 1873-Napoli, 2 agosto 1921) è stato un tenore italiano.Viene considerato il tenore per eccellenza, grazie alla suggestione del timbro e all'inconfondibile malia dello strumento vocale.
Nacque a Napoli, nel quartiere di San Carlo all'Arena, in via Santi Giovanni e Paolo7, il 25 febbraio del 1873 da genitori originari di Piemonte d'Alife, un toponimo situata all'epoca nella provincia di Terra di Lavoro. (dal 1927 conflituito nella neoprovicia di Caserta e, nel 1974, rinominato Piedimonte Matese)
Il padre, Marcellino Caruso era un operaio metalmeccanico; la madre, Anna Baldini faceva la donna delle pulizie. La madre aveva avuto prima di lui 17 figli, tutti morti. Dopo di lui nacquero altri tre fratelli.
Dopo aver frequentato le scuole regolari, a dieci anni andò a lavorare col padre in fonderia, ma sotto l'insistenza della madre si iscrisse a una scuola serale, dove scoprì di essere portato per il disegno: iniziò a elaborare progetti di fontane per l'officina dove lavorava. Nel frattempo qualcosa stava crescendo in lui: la sua voce. Le prime arie d'opera e le prime nozioni di canto gli vennero insegnate dai maestri Schirardi de De Lutio.
Nel 1888 la madre morì di tubercolosi e poco tempo dopo il padre si risposò con Maria Castaldi.
Oltre a cantare nel coro della chiesa, Enrico fece qualche apparizione in spettacoli teatrali. La sua voce nel frattempo si era irrobustita e le piccole rappresentazioni cominciarono a non bastargli più. La sua fortuna iniziò quando il baritono Eduardo Missiano, sentendolo cantare, si entusiasmò a tal punto che lo presentò al maestro Guglielmo Vergine, il quale accettò di dargli lezioni per migliorare la voce, ma pretese da lui il 25% dei suoi compensi con un contratto che sarebbe durato cinque anni.
Nel 1894 Caruso venne chiamato alle armi, ma dopo solo un mese e mezzo, grazie alle leggi in vigore a quel tempo e a un maggiore che era amante della musica, venne congedato a mandato a casa per permettergli di continuare a cantare e a studiare. Dopo lezioni con il maestro Vergine, Caruso si sentiva ormai pronto all'esordio, ma alle prove per la Mignon di Ambroise Thomas non venne accettato, Esordì il 16 novembre 1894 con una parte ne l'amico Francesco di Domenico Morelli, percependo 80 Lire per quattro rappresentazioni (poi ridotta a due a causa dello scarso afflusso di pubblico e nonostante una buona critica)
Al momento della morte il tenore stava preparando il ruolo di Otello, dall'omonima opera di Giuseppe Verdi. Sebbene non sia riuscito a portarlo in scena, registrò comunque due magnifiche selezioni dell'opera: l'aria Ora e per sempre addio e il duetto con Iago, Sì, pel ciel marmoreo, giuro, insieme al grande baritono Titta Ruffo.
Caruso aveva nel repertorio circa 521 canzoni.